Quando si tratta di indovinelli, il nostro cervello attiva un meccanismo di concentrazione davvero sorprendente, credendo di dover andare a cercare la risposta analizzando il significato più profondo delle parole che vengono usate appositamente per disorientare chi si trova a risolvere questi piccoli tranelli, che prendono il nome di indovinelli.
Anche nel nostro caso, ci facciamo trarre in inganno da alcuni dettagli previsti nella frase: sono invisibile, ma posso riempire una stanza. Analizziamo allora ogni dettaglio presente in questa frase e cerchiamo di trovare la risposta, in modo tale che sia facile giungere alla soluzione senza troppi giri di parole o senza creare difficoltà eccessive nella risoluzione di questo indovinello, che, come vedrete, non è esattamente quello che si crede.
Cosa significa essere invisibile? E come fa a riempire una stanza?
Partiamo dall’analisi della prima parte. Se un oggetto o una cosa non è visibile, vuol dire che o non esiste o è astratta, ovvero non si tocca in modo tangibile. Quando quindi si dice invisibile si apre un mondo molto intrigante, poiché si fa riferimento a qualcosa che può non essere percepito dai sensi in modo diretto, ovvero dalla vista. Ma in questo caso l’oggetto che è la risposta all’indovinello non è semplicemente invisibile, è infatti qualcosa che ha un effetto concreto sul mondo attorno a sé. Invisibile significa, in questo caso, assenza di forma tangibile eppure la sua presenza può essere percepita.
La capacità di riempire, invece, è associata all’idea di oggetti materiali. Eppure l’enigma è chiaro e chiede di pensare a qualcosa che non solo è invisibile, ma che riesce anche a riempire uno spazio senza occupare fisicamente un volume. Si pensare quindi all’idea di riempire nel senso di far avvenire un cambiamento percepibile che modifica l’atmosfera o l’essenza di una stanza. Quindi esiste davvero qualcosa che riempie uno spazio senza essere visto o toccato?
Ecco di cosa si tratta
Certo che esiste! Ed è qualcosa che usiamo e trattiamo sempre, ogni giorno, quando comincia a cambiare l’illuminazione esterna, che non è più favorevole con il sopraggiungere della sera, quindi delle ore notturne. Si tratta della luce, ovviamente. Siamo così nella condizione di venire messi alla prova attraverso una riflessione che ci porta a comprendere quanto per scontato diamo il valore a qualcosa che spesso non analizziamo a dovere:
- la luce è invisibile, perché è composta da onde che i nostri occhi non possono percepire direttamente nello spazio vuoto, e la vediamo pertanto solo quando viene riflessa da una superficie o attraversa materiali che diffondono i raggi
- la luce riempie una stanza, non perché la arricchisce come oggetto tangibile, ma perché trasforma lo spazio rendendolo visibile e quindi vivibile. In un certo senso, quindi, riempie una stanza di colori e percezioni, dando vita a ciò che già c’è ma che prima della luce era rimasto al buio.
Con questo indovinello, riusciamo a venire a conoscenza di una cosa importante, un significato profondo: ci invita infatti a riflettere sull’importanza di qualcosa che spesso diamo per scontato, perché la luce non è solo una risposta a un gioco di parole, ma un simbolo universale di conoscenza, speranza e trasformazione.
Sono invisibile, ma possono riempire una stanza: cosa sono? è un indovinello che ci fa riflettere su quanto sia importante questo elemento invisibile, ma che appena si palesa diventa fondamentale per trasformare i nostri spazi, le nostre vite e persino il nostro umore. La prossima volta che accendi la luce o guardi un raggio di sole, ricordati di ammirare il potere di questo elemento.